Critica

La pittura Tingatinga si impone alla nostra attenzione per molti e diversi motivi : è una pittura di scuola e quindi rappresenta una tendenza; prende il nome dal suo fondatore e dunque assume un carattere per certi aspetti esoterico almeno per i primi anni della sua diffusione e del suo sviluppo; è legata in modo indissolubile alla storia di un paese come la Tanzania, alla sue vicende politiche, alle sue inquietudini culturali, a quella straordinaria mescolanza di tradizione e modernità che ha segnato la storia di questo paese nel secondo dopo guerra.

Ci sono due grandi filoni in questa pittura: il primo, certamente più ricco di fascino e di seduzione, è legato alla rappresentazione della natura e in particolar modo degli animali facendo di essi una sorta di icona al di fuori del tempo e dello spazio, carica di sentimenti vitali e sorretta da un’interpretazione in certo qual modo sacrale, nel senso panico del termine, di tutto ciò che circonda l’uomo e lo sovrasta con la sua grandezza e la sua potenza.

Il secondo filone, sviluppatosi successivamente al primo, cerca di offrire al nostro sguardo una visione della Tanzania di oggi, mettendo in prima fila volti e corpi nella città, ambientando le scene pittoriche nei luoghi più significativi della città stessa, l’ospedale, la scuola, l’ufficio pubblico, la strada trafficata.

Il nostro gusto occidentale influenzato da un certo esotismo di maniera, rischia inevitabilmente di privilegiare il primo filone rigettando magari il secondo in un calderone naif, per il quale si prova più simpatia che considerazione critica, ma invece a ben guardare c’è in questo secondo filone una nuova consapevolezza dei Tingatinga decisa ad uscire dallo schema del buon selvaggio amante della natura e degli animali verso l’acquisizione di una coscienza di popolo, una dimensione civile volutamente accentuata, enfatizzata.

La pittura Tingatinga non ha accettato di piegasi al linguaggio e agli stilemi dell’arte occidentale, ma ha conservato una sua cifra profonda di diversità e di autenticità legata ad un deposito storico e culturale e a una speciale spregiudicatezza formale.

Le opere presentate in questo sito e nelle mostre organizzate dall’Associazione Kusaidia provengono direttamente da Dar es Salaam  e costituiscono un unicum per coerenza formale e per impostazione tematica.